Mobilità del tempo libero

Le attività del tempo libero rivestono ormai un ruolo significativo nella società odierna: l’aumento globale del tempo libero a disposizione, il cambiamento progressivo degli orari di lavoro e dei ritmi di lavoro, il prolungamento e la frammentazione dei periodi di congedo, l’aumento delle offerte di attività per il tempo libero extra famigliari hanno trasformato profondamente lo stile di vita delle persone, instaurando una vera e propria società del tempo libero. Determinate attività possono essere realizzate a casa, ma per la maggior parte di esse occorre spostarsi: andare al ristorante, andare a trovare amici o famigliari, raggiungere un luogo specifico per uno spettacolo, per una manifestazione, per praticare uno sport... Da numerosi anni la mobilità legata al tempo libero è diventata un segmento predominante del traffico generale.

Oltre alla mobilità giornaliera, anche i viaggi (puntuali, occasionali o regolari) svolgono un ruolo significativo. Infatti, nel 2015 circa il 90 per cento di tutti i viaggi è costituito da viaggi del tempo libero, quota che è rimasta globalmente stabile nell’ultimo decennio. Considerate le attività del tempo libero, l’importanza di questo tipo di mobilità tende ad aumentare nel tempo. I viaggi sono sempre più frequenti (da 9 viaggi all’anno senza pernottamento per persona nel 2005, a 11 nel 2015; da 2,4 a 2,6 viaggi con pernottamento nello stesso periodo), ma soprattutto, le distanze percorse sono sempre più lunghe: una media di circa 900 km in più in dieci anni per viaggio con pernottamento, fatto che rappresenta una crescita di circa il 50 per cento delle distanze percorse. Tale crescita significativa si spiega con la crescente rilevanza dell’aereo: in dieci anni, in media si sono registrate il doppio di partenze all’anno per persona, mentre le distanze percorse sono passate da 2538 km all’anno per persona nel 2005, a 5671 km nel 2015.

Considerando l’insieme della mobilità annua (che include la mobilità di tutti i giorni e i viaggi), nel 2015 ogni persona di età superiore ai sei anni residente in Svizzera ha percorso in media circa 15 300 km per i suoi spostamenti del tempo libero. Una distanza che ha registrato un forte aumento in dieci anni: da meno di 12 000 km nel 2005 a circa 15 300 km nel 2015 (circa 3300 km in più per persona all’anno in dieci anni.

La mobilità del tempo libro rimane quindi la parte preponderante del traffico globale. È dunque chiara la necessità di intervenire a livello della politica dei trasporti proponendo concetti sostenibili per il traffico degli svaghi. A livello della sola Confederazione le possibilità di intervento per promuovere un traffico degli svaghi sostenibile sono limitate. È tuttavia possibile elaborare assieme agli altri livelli dello Stato e attori implicati delle misure e condizioni quadro per raggiungere questo obiettivo.

 

Dal 2009 la Confederazione dispone in tal senso di una Strategia per il traffico degli svaghi dove diverse misure per la concretizzazione degli obiettivi seguenti sono previste: 

 
  • fare in modo che anche nel traffico del tempo libero vengano utilizzati i mezzi di trasporto che presentano i maggiori vantaggi comparativi. Nell'ottica di una politica sostenibile dei trasporti, si deve puntare a trasferire il traffico motorizzato privato verso i trasporti pubblici e il traffico lento.
  • ridurre la crescita del traffico motorizzato privato nella mobilità del tempo libero, senza con ciò ostacolare la crescita economica;
  • favorire gli spostamenti brevi (promovendo le mete d'attrazione vicine ai centri abitati e favorendo la mobilità combinata);
  • garantire offerte interessanti, competitive e commercializzabili nella mobilità legata al tempo libero;
  • far leva principalmente su incentivi e offerte allettanti e non su obblighi e divieti;
  • la Confederazione deve assumere un ruolo attivo in una rete formata da attori chiave di Cantoni e Comuni, associazioni e organizzazioni d'interesse nonché dell'economia privata.
     
 

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