Raum+ Schwyz – Riserve di terreno per lo sviluppo dell’insediamento verso l’interno

Il Cantone di Svitto si propone di canalizzare lo sviluppo urbano nelle zone già ampiamente edificate. A tal fine, tra il 2007 e il 2009, ha censito le riserve di superficie situate all’interno delle zone edificabili. La panoramica così elaborata, frutto della collaborazione tra il Cantone e i Comuni, mette in luce le problematiche relative alle riserve in questione e, fornendo le informazioni necessarie a favorire una maggiore densificazione, offre una base di riferimento per la gestione delle superfici d’insediamento. La panoramica delle superfici di potenziale sviluppo può essere aggiornata grazie a una piattaforma web ad accesso protetto.

Possibile edificazione di superfici di riserva nel Cantone di Svitto (in rosso, sviluppo verso l’interno; in blu, vuoti edificatori; in giallo, riserve esterne).
Possibile edificazione di superfici di riserva nel Cantone di Svitto (in rosso, sviluppo verso l’interno; in blu, vuoti edificatori; in giallo, riserve esterne).
© PF di Zurigo

La popolazione del Cantone di Svitto non cessa di aumentare. Nel 2006, in occasione di un adeguamento del piano direttore cantonale, la Confederazione ha chiesto al Cantone di fornirle precisazioni sull'insediamento e di indicare anche le riserve di utilizzazione interne. In questo contesto è nata l'esigenza di quantificare le superfici necessarie e disponibili per lo sviluppo dell'insediamento nonché di individuare le possibilità di concentrare tale sviluppo all'interno della zona edificabile esistente. Per chiarire queste questioni, il Cantone di Svitto, in stretta collaborazione con il Politecnico federale di Zurigo (cattedra di sviluppo del territorio), ha sviluppato il progetto modello «Raum+ Schwyz - Riserve di terreno per lo sviluppo dell'insediamento verso l'interno». L'idea di base del modello, cui hanno partecipato i trenta Comuni del Cantone, era quella di promuovere lo sviluppo degli insediamenti verso l'interno.

Il metodo Raum+

Il metodo Raum+ poggia su un approccio cooperativo e di dialogo finalizzato a sfruttare le conoscenze non solo dei rappresentanti locali, ma anche di esperti esterni; il metodo è stato impiegato per rilevare in modo capillare le riserve di superfici d'insediamento e determinarne la qualità. Sulla scorta di accurati lavori preparatori e con l'ausilio di una piattaforma web, sono stati condotti dei colloqui in loco in tutti i Comuni, nell'ambito dei quali sono state prese in considerazione (contrariamente a quanto previsto per legge in termini di osservazione del territorio) anche le aree sottoutilizzate, utilizzate male o la cui destinazione può essere cambiata. Il metodo e la tecnica impiegati consentono di aggiornare i dati online a intervalli regolari.

Quantità e qualità delle riserve di superfici censite

In occasione della prima rilevazione, nel 2009, è stato individuato un potenziale di oltre 1700 superfici d'insediamento, per un'estensione di circa 540 ettari, il che corrisponde al 13 per cento della zona edificabile delimitata per legge e a un'area di 26 metri quadrati per abitante e persona occupata. Le riserve di superfici di oltre 2000 metri quadrati ammontano complessivamente a circa l'80 per cento della superficie globale delle riserve d'insediamento e sono ripartite in parti uguali tra il comprensorio già ampiamente edificato e quello non edificato. I circa 100 ettari rimanenti sono costituiti dalle particelle non edificate. I dati rilevati consentono inoltre di conoscere il tipo di utilizzazione, lo stato d'avanzamento della pianificazione, i diritti di proprietà e la disponibilità nel tempo delle riserve, nonché le ragioni alla base degli ostacoli che si frappongono alla loro mobilitazione. Si è per esempio constatato che circa il 30 per cento delle riserve può essere utilizzato senza alcuna limitazione. Per il restante 70 per cento vi è invece almeno un motivo che ne ostacola la mobilitazione; tra i più frequenti, è stato individuato il rifiuto da parte dei proprietari.

I passi successivi

All'elaborazione della panoramica è seguita una fase di ­approfondimento in alcuni Comuni selezionati, nell'ambito della quale sono state identificate le questioni relative allo sviluppo del territorio concernenti tutti i Comuni e sono state formulate proposte finalizzate a favorire una collaborazione efficace. In questo contesto si è visto come la mobilitazione e lo sviluppo delle riserve interne non possano essere osservati in modo isolato, ma vadano piuttosto analizzati alla luce degli altri compiti inerenti alla politica territoriale, quali la pianificazione delle infrastrutture e del paesaggio.

Mobilitare e utilizzare le riserve di zone ­edificabili

Si tratta ora di mobilitare e utilizzare le riserve disponibili. Il Cantone ha avviato un primo progetto volto alla promo­zione e allo sviluppo mirati delle riserve interne nel quadro del processo di pianificazione test dell'asse di sviluppo dell'Urmiberg nei Comuni di Svitto e Ingenbohl. I risultati del progetto modello potranno essere utilizzati per stilare una panoramica nazionale delle potenziali superfici d'insediamento.

Ulteriori informazioni

Contatto

ETH Zürich

Reto NebelInstitut für Raum- und Landschaftsentwicklung

+41 44 633 63 94

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