Nelle valli di Muggio e di Onsernone, le generazioni più giovani partono per stabilirsi nei centri cittadini, con conseguente impoverimento dell’offerta del servizio universale e allentamento del tessuto sociale per la popolazione più anziana, che è invece ben radicata nella regione.
L’obiettivo del progetto di Monte era, da un lato, intervenire - di concerto con la popolazione - sull’architettura del paese per migliorare la vita di tutti e, dall’altro, farsì che anche gli anziani potessero usufruire delle tecnologie digitali con facilità. I rappresentanti del settore sociale e sanitario hanno valutato insieme alle persone anziane quali servizi di base fossero necessari per consentire loro dirimanere il più a lungo possibile nelle proprie case, mantenendoi contatti sociali.
Adesso ci sono volontari che le aiutano nello scrivere e-mail o nel reperire informazioni in Internet, oppure che sono a disposizione quando una signora vuole sentire la figlia negli Stati Uniti su Skype. E se le persone anziane che vivono sole desiderano rendere più sicure le loro abitazioni, i volontari parlano con loro per capire dove installare dei sensori capaci di registrare un modello di movimento e allertare i familiari o i volontari in caso di anomalie.
Il cuore del paese è la bottega che, da quando ha anche un angolo bar, è diventata un centro in cui trattenersi per un caffè dopo la spesa. Gli interventi edilizi pensati per la popolazione anziana, come i corrimani lungo le scale o i sentieri ripidi, fanno sentire i residenti anziani più sicuri durante le loro passeggiate in paese. Nei corrimani sono state integrate anche delle piste da biglie per i bambini e, con gli anziani intenti a guardare, la conversazione fra vecchia e nuova generazione è facilitata.
L’esempio di Monte fa scuola: nel Cantone di Uri – a Isenthal e nella Val Silauna – sono stati avviati progetti analoghi. La Val Calanca, nel Cantone dei Grigioni, è interessata alle idee del Ticino.
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